Mostre

Tutte le mostre, nell’ambito del Green Social Festival 2019, verranno allestite a Bologna negli spazi di Palazzo D’Accursio e saranno visitabili dal 22 maggio al 9 giugno 2019, tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00, con ingresso gratuito.
Inaugurazione 22 maggio 2019, ore 10.30.

1. Inside the balkan route – Boat people, boat dream

Foto di Livio Senigalliesi

Fotografie di Livio Senigalliesi

« Le migrazioni sono un tragico tema del nostro presente. Secondo stime diramate da UNHCR, più di 68 milioni di persone al mondo sono profughi. Uomini, donne e bambini costretti ad abbandonare le loro case a causa di guerre, dittature, scontri etnici e religiosi, carestie e persecuzioni.
Più del 40% di essi sono minori e vederli con i tuoi occhi stringe il cuore, perché potrebbero essere i tuoi figli. Hanno abiti laceri, piedi scalzi e feriti a causa delle marce forzate nei boschi, che li portano dall’Asia o dal Medioriente verso le porte dell’Europa. Un’Europa sorda alle loro urla, chiusa ed egoista, che costruisce nuovi muri.
Ho intrapreso il viaggio lungo la rotta balcanica nel 2016, da Lesbos a Gorizia, facendo una vita da profugo tra i profughi, per documentare e per conoscere i loro drammi e le loro storie. Circa 1700 chilometri percorsi a piedi o con mezzi di fortuna da Lesbos, Atene, Idomeni, Skopje, Belgrado, Subotica, Budapest, Zagreb e infine Gorizia, zona di confine tra Slovenia e Italia.
In un mondo dove tutto va in fretta, mi sono dato il tempo che serve, senza correre dietro la notizia ma approfondendo le questioni o i casi umani che non si trovano sui giornali e nei programmi televisivi. »

2. In un vortice di polvere

Foto di Annalisa Vandelli

Fotografie di Annalisa Vandelli  
A cura di Tatiana Agliani e Uliano Lucas

Le settanta fotografie che compongono la mostra sono il risultato del lavoro di selezione dei curatori Agliani e Lucas; la studiosa di comunicazione visiva e il noto fotoreporter freelance restituiscono al pubblico il distillato di 10 anni di racconti.
«Dieci anni di parole e immagini, dieci anni di notizie e riflessioni, che ci interrogano su un Sud del mondo che continuiamo a non vedere, a non considerare, malgrado migliaia di migranti ce ne portino quotidianamente i drammi e i problemi con le loro vite spezzate, malgrado le nostre scelte di vita e le nostre politiche abbiano condizionato la sua storia recente e passata. Quasi che i confini del mondo ancora oggi si fermassero alle Colonne d’Ercole. (…) E hai fatto tutto questo con una delicatezza che si scopre negli sguardi che ti vengono restituiti dalle persone ritratte. Con una fotografia partecipe che abbandona il mito dell’obiettività per entrare nella vita dei protagonisti delle immagini.» Uliano Lucas e Tatiana Agliani.
Il titolo è preso a prestito da una canzone di Fabrizio de Andrè, «Il suonatore Jones».
In un vortice di polvere
Gli altri vedevan siccità
A me ricordava
La gonna di Jenny
In un ballo di tanti anni fa

Con il sostegno di:

3. Il mondo trasformato

Foto di Luciano Nadalini

Fotografie di Luciano Nadalini 

La mostra, è una selezione  di 30 fotografie a colori, che dall’Emilia Romagna, vanno a coinvolgere vari  paesi del mondo (Honduras, Marocco,  Sri Lanka, Angola, Canada). 
L’impatto emotivo delle immagini ci aiuta a meglio conoscere e comprendere che l’ambiente, elemento fondamentale e imprescindibile per il benessere delle comunità, è basilare, per la sicurezza alimentare, per l’agricoltura e l’allevamento. 
In quanto fonte di vita insostituibile per l’ecosistema,  la tutela dell’ambiente è un bene vitale che appartiene a tutti gli abitanti della Terra. È quindi un patrimonio dell’umanità poiché la salute individuale e collettiva dipende da esso.

4. Vento, caldo, pioggia, tempesta

Foto di Greenpeace

Fotografie di Greenpeace 

Greenpeace presenta la mostra fotografica “Vento, Caldo, Pioggia, Tempesta”. Attraverso un percorso di fotografie Greenpeace racconta come i cambiamenti climatici non riguardino solo Paesi e luoghi lontani da noi e come non siano così distanti nel tempo. È un processo ormai inarrestabile che tocca anche noi, protagonisti inconsapevoli di un cambiamento in cui, invece, potremmo avere un ruolo attivo. Lo scioglimento dei ghiacciai, infatti, riguarda l’Artico ma anche i ghiacciai italiani. La desertificazione non è una questione interna al continente africano ma è presente anche in alcune zone d’Italia, così come l’innalzamento del livello del mare non riguarda solo le isole del Pacifico. 
Attraverso una serie di foto scattate in tutto il mondo da diversi fotografi che collaborano con Greenpeace, l’organizzazione ambientalista con la collaborazione del CNR, racconta come i cambiamenti climatici siano più vicini nello spazio e nel tempo di quanto immaginiamo. 
È molto probabile che i bambini di oggi non vedranno le bellezze paesaggistiche che abbiamo potuto ammirare noi: i continui fenomeni estremi nel Sud Est Asiatico, negli Stati Uniti o nel Nord Europa hanno dimostrato come ogni Paese sia fragile di fronte alla potenza della natura. 
I cambiamenti climatici, infatti, non modificano solo il territorio. Negli ultimi anni in Italia e nel resto del mondo sono aumentati i fenomeni estremi come alluvioni, trombe d’aria, siccità, intense nevicate anche a bassa quota.
La mostra è composta da circa 50 pannelli, di diverse dimensioni (50×70, 100×100) e racconta come sia cambiata la vita di persone che abitano a poche centinai di chilometri da noi a causa dei cambiamenti climatici. E noi non lo immaginiamo nemmeno! Di come le attività produttive e, quindi, l’andamento economico e lo stile di vita di un territorio sia stato stravolto da eventi climatici. Di come i ricordi degli anziani di oggi non saranno mai paesaggi ammirati dagli adulti di domani. I cambiamenti climatici sono qui e ora e non possiamo più restare a guardare.